Nei sogni mi sono sempre trovato a mio agio, anche perché non mi limito a frequentarli opportunisticamente solo di notte, ma cerco di viverli anche di giorno, e qualcuno riesco a anche metterlo in pratica.
A volte mi procurano dei problemi, creando in quelli che mi stanno intorno la sensazione di una mia estraneità nei loro confronti. Niente di male, ma se poi tamponi qualcuno in autostrada, non puoi scrivere sulla constatazione amichevole “distrazione onirica”, il codice stradale non lo prevede.
Negli anni '90 per campare a Venezia, oltre che costruire e progettare spettacoli per automi meccanici e scenografie effimere, ho modellato un centinaio di maschere.
Un giorno comparve in laboratorio una cliente giapponese molto intrigante, chiedendomi se ero in grado di realizzarle un ritratto in cartapesta.
Le sfide mi piacciono e accettai, non mi resi conto che sotto a quelle vesti si nascondeva un angelo, anzi una farfalla mandatami dal Giappone. La denominai Batterflay.
Dopo averle consegnato l'opera se ne andò scomparendo dalla mia vita.
In quei giorni era uscito “Dreams”, l'ultimo film di Akira Kurosawa, uno dei miei registi preferiti. Lo andai a vedere e ne rimasi folgorato: l'autore fa rivivere i quadri di Van Gogh portando sulla pellicola le stranezze del mondo onirico. Kurosawa era uscito da poco da un mancato suicidio, che lo accomunava al matto più amato al mondo.
Il giorno dopo nella bottega laboratorio presi l'argilla ancora fresca della Batterflay e plasmai una sintesi dei numerosi autoritratti di Van Gogh; ne ricavai una maschera di cartapesta, che metteva in risalto la superficie tormentata della sua tipica pennellata.
Quando nel 1998 mi recai in Giappone con un'equipe francese all'ombra del Fuji per montare uno spettacolo sui viaggi di Gulliver, i nostri committenti ci ospitarono nelle catene dei migliori alberghi di cui erano proprietari; uno in particolare nel centro di Tokyo aveva un parco annesso con migliaia di farfalle libere importate dalla Provenza.
Pensai molto a lei in quel parco da sogno, la distanza attrae, ma rimase solo un sogno.