Quest'anno non ci sarò a celebrare il 25 aprile, mi sono preso una vacanza, anzi una pausa.
Se i partigiani viventi delle mie parti si potevano contare sulle dita delle mani, ora sono ancora meno. Nell'ultimo mese se ne sono andati in tre: Domenico, Marina Pasqua e Bepi. Li conoscevo bene tutti e tre, andavo a trovarli, erano molto diversi tra loro, Marina e Bepi venivano volentieri agli incontri che organizzavo con l'Anpi.
Domenico è entrato nella Resistenza prima dell'8 settembre; discepolo di Toni Giuriolo, non ha mai legato con gli altri studenti, lui era cattolico e ci teneva a distinguersi; anche suo fratello “Cielo” ci teneva ad essere cattolico e ha pagato cara la sua scelta. Di loro non si parla molto nella Resistenza vicentina.
Marina Pasqua è stata una grande donna: madre, moglie e partigiana, anche senza il parabello.
Solo sulla soglia dei cent'anni si è decisa a scrivere e raccontare della sua vita nella Resistenza.
Di lei e del marito partigiano “Brocca” si è molto straparlato, ora le storie fantasiose dovranno misurarsi con i suoi scritti.
Bepi fino al 2012 non lo conosceva nessuno, alle celebrazioni non è mai stato invitato a dire la sua; anzi gli assessori bardati col tricolore si guardavano bene dal farlo parlare, intenti a pavoneggiarsi con la retorica. Neanche gli storici si sono interessati a lui, tutti presi dai racconti dei grandi scrittori sul “Moretto”, che si sarebbe “buttato”... Bepi che a pochi metri dal “Moretto” con altri quattro si è salvato, non interessava a nessuno.
Ci rivediamo con l'Anpi domenica 22 maggio tra le contrade Mantovani e Mosca a Tresché Conca Bassa; un paradiso a picco sulla Val d'Assa. Raccoglieremo mughetti, margherite e viole da portare sotto alla nuova croce di Guido Bottegal il “Poeta”; per lui quel luogo fu un inferno. La guerra civile, come tutte le guerre, lasciò molti errori alle sue spalle, anche se fu una guerra combattuta dalla parte giusta.
VIVA LA RESISTENZA !