TRAPANI ERICE, a piedi con gli Elimi

Trapani con i due mari e le splendide montagne che la circondano, dove si è scritta la storia d'Europa, potrebbe essere il paradiso dei camminatori e dei cicloturisti;

molto meglio delle Cinque Terre con quella noiosa “Via dell'Amore” intasata tutto l'anno da turisti sovrappeso di tutto il mondo. 

1a   S. Anna

 

LO STUZZICHELLO

Purtroppo per i mali tipici che affliggono l'Italia e il Sud in particolare, a Trapani non esiste un vero ufficio turistico. L'unico che, per modo di dire, assolve a questo compito, è accolto in un chiosco da paninari, lo “Stuzzichello Burger”; due metri quadrati, nel retrobottega, dietro al bancone dei panini, comprese le due porte con il conseguente continuo via vai di alimenti per rifornire gli affamati avventori. Sono pochi i turisti che riescono ad arrivarci, ma la coda si fa lo stesso, fuori dalla porta, perché dentro ci sta una sola persona, di solito è un trasportatore con le bolle di carico-scarico, in attesa di espletare le pratiche di consegna della merce.

13a  

In città, il basamento si trasforma...

...e diventa tappeto.

14a …

La signorina è molto gentile e volonterosa, ma nulla più. Se poi scopre che non vi interessano i presepi, e le chiedete che vorreste andare ad Erice a piedi, quando è risaputo che c'è un'ovovia che vi potrebbe portare lassù in pochi minuti, comincia ad assumere un'espressione vuota. Se continuate chiedendo che vorreste salire sulla cima del monte Cofano, o sui monti che sovrastano il tempio di Segesta, dove ci sono bellissimi sentieri che il Corpo Forestale, che li ha costruiti, tiene accuratamente nascosti, allora la conversazione finisce e voi vi consolate ricordando Goethe e gli altri viaggiatori del “Gran Tour”, che salivano le montagne del Sud a dorso di mulo litigando con i mulattieri, come Norman Douglas che di loro, oltre cent'anni fa, scrisse: «Essi disdegnano le montagne e i torrenti e le foreste, non solo come offesa allo sguardo, ma in quanto ostacoli all'agricoltura e nemici dell'uomo e dell'ordine costituito, “La montagna” è piuttosto malvista, in tutta l'Italia».

 

 

1a   Il Castello di VenereSUL MONTE DI ERICE

Così sulle loro orme ho scelto il “fai da te”, che è sempre un buon modo di viaggiare e scoprire. Arrivato in qualche modo sotto il monte di Erice, dove Trapani è tutt'uno con Erice Bassa, sono salito in linea retta seguendo una strada sterrata, che in due ore mi ha portato sulla cima, dove a 750 metri sorge la città. Sul percorso ho notato con sorpresa delle tabelle del Cai, non così frequenti come le nostre, ma fresche di collocazione. Entrato ad Erice ho cercato di saperne di più, non è stato facile, finché tra le casette di legno del mercatino di Natale, Trentino, e commercio di inutili ninnoli, docet, anche qui, nonostante i presepi! ho scovato una volontaria della Pro Loco che mi ha indirizzato da una sua collega al Castello di Venere, dove finalmente ho trovato i cartacei dei due sentieri Cai inaugurati il settembre scorso.

 

 

 

 

 

 

9a   Sentiero di pietra tra  I Runzi TRA LE CHIESE RUPESTRI

Il primo sentiero l'avevo già percorso salendo, mi restava da percorrere il secondo, questa volta circolare, sul versante opposto tra le antiche chiese rupestri, in una

zona che un tempo doveva essere boschiva, poi piena di rovi, da cui “I Runzi”, il toponimo siciliano che ci ricorda che queste terre sono ciclicamente soggette agli

incendi dolosi. Il panorama è di una bellezza struggente, e i percorsi ben tenuti dal Cai di Castellamare del Golfo. L'architetto Angela Savalli è la promotrice dei due sentieri, e sta curando anche il progetto più ampio di “Rete Sentieristica dell’Agro Ericino, Trekking Tourism”.