STELLA

LA BUONA STELLA D’AFRICA

Più che un orante laico mi sento come un pagliaccio o un giullare alla ricerca di un dio minore: con Fra Cespuglio, Fra il Ginepro, Fra lo Spino e Fra Dolcino, Fra il Rovo aspettando il rogo. La Natura ha molteplici facce, come una stella con il nucleo di un dodecaedro pentagonale, forse panteista…
Nel 2015 per il settimo raduno di Vacareti e Vacarete in Kugola ho pensato di realizzare una stella dodecaedra con una trentina di polloni raccolti nei dintorni, come quella che aveva accolto il mio Diolmo nel giardino del bar Lémerle, sempre con legna a chilometro zero. Ad ispirarmi il genio di Richard Buckmintser Full, architetto e inventore delle cupole geodetiche, testardo come una capra, sempre pronto a testare, a fare a testate con le convenzioni. Ad aiutarmi una decina di ragazzi senegalesi, nigeriani, ghanesi e del Gambia, in quel periodo ospiti di una cooperativa per i richiedenti asilo, che ho diretto nella creazione della struttura, portata a termine in mezza giornata. Durante la festa che è seguita i ragazzi hanno potuto ascoltare i racconti di vacche e segantini, nonché il repertorio del canzoniere vicentino Luciano Zanonato, e a loro volta raccontare la propria storia. Dalla Svizzera l’amico Gianpaolo Rostan ha scritto “Sulla grande Buona stella in legno nella zona della Kugola di Cesuna pendono stelle viventi dalla pelle nera dell'Africa immensa. Le mie labbra ed il mio cuore tremano di gioia e di commozione, anch'io ho vissuto un giorno lontano, con la pelle bianca, il dramma dell'emigrazione, anch'io ho assaporato il sapore amaro della solitudine in un paese straniero… il Dio del cielo offra sostegno e conforto a chi fugge e a chi accoglie, senza distinguere da dove la gente disperata venga, nella fuga dal dolore della miseria e della guerra, che anche noi Italiani abbiamo sentito bruciare sulla nostra anima e sulla nostra pelle con dolore, disperazione e immensa speranza”.